Perlaborazione
Vocabolo freudiano che indica l’oggetto, l’evento che ritorna sulla stessa scena fino a quando il rimosso sparisce e il paziente elabora una coscienza consapevole del proprio sintomo. Il cartellone ospita così ritorni, uniche sicurezze in un orizzonte contemporaneo, concettuale e visivo, dominato dalla polverizzazione, dalla dispersione e dal concatenamento. Cespugli, costellazioni, ragnatele, arcipelaghi sono diventati isole in cui orientarsi.
Le relazioni predominano sugli oggetti, l’arborescenza sui punti, il passaggio sulla presenza, i vari percorsi sembrano più importanti delle stazioni che si incontrano per strada. Lo spettatore si mette allora alla ricerca di analogie formali, figure. Il risultato sarà la formazione di un oggetto arbitrario attraverso la connessione di elementi diffusi e la piegatura di spazio e tempo. Il nostro compito quello di compiere un gesto artistico che leghi attraverso la realizzazione di una forma la molteplicità dei segni sparsi.
Simone Azzoni e Paolo Valerio