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dal 18 al 22 febbraio ore 20.45 e 23 febbraio ore 16.00/ Teatro Nuovo

JEZABEL, spettacolo tratto dal romanzo omonimo del 1936 della scrittrice ucraina Irène Némirovsky (1903-1942) morta nel campo di concentramento di Auschwitz. Ne è protagonista Elena Ghiaurov con la regia di Paolo Valerio. L’adattamento del testo è di Francesco Niccolini. La produzione è del Teatro Stabile di Verona e del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale.

La vicenda inizia nell’aula di tribunale in cui Gladys, la protagonista, è sul banco degli imputati accusata dell’omicidio del suo giovane amante ventenne. Viene cosi ripercorsa la storia tormentata e romantica della vita di una donna bellissima che cerca a tutti i costi di nascondere la verità sull’accaduto.
«Allontaniamo subito un legittimo dubbio: se qualcuno pensa – sottolinea Francesco Niccolini – che Irène Némirovsky abbia scritto un romanzo contro una donna, sta prendendo un clamoroso abbaglio. Il suo è un processo a una società, a una classe sociale e a un’epoca ormai al tramonto. Peggio: in decomposizione. Lo fa con lucidità e determinazione, senza sconti eppure con un eccezionale mix di sorprendente lucidità e laicissima compassione. Questa è la forza magnifica, visionaria e profetica di Jezabel. Il teatro può rendere un importante servizio a questa grande scrittrice russo-ebrea, fuggita da Mosca a Parigi dopo la Rivoluzione d’ottobre e morta ad Auschwitz. Perché, quanto il romanzo è impregnato di un cupo realismo, lo spettacolo permette di spostare il tiro sugli aspetti più intimi, sensuali e introspettivi di questa vicenda. Questo grazie a una delle componenti fondamentali del romanzo: il ballo. Jezabel, da quando diciottenne appare per la prima volta a una festa danzante, fino all’epilogo (quando di anni ne ha sessanta), non smette mai di ballare. Sudamericana, bella, attraente, è dotata di una misteriosa capacità di non invecchiare. Adorata da ogni uomo, corteggiatissima, Jezabel non può non sedurre. Elegante, ricchissima, mai volgare, naturalmente generosa, è devastata da una catastrofe interiore: è ossessionata dall’invecchiare. Questo incubo la divora e – conclude Niccolini – trasforma ogni attimo di felicità in rimpianto e la gioia dell’attimo in terrore verso il futuro, per la paura di non essere più amata né corteggiata».

Nei giovedì di spettacolo, alle ore 18.00, gli attori incontreranno il pubblico.

 

BIGLIETTI disponibili dal 28 ottobre

PUNTI VENDITA

  • Teatro Nuovo, piazza Viviani 10 tel. 0458006100 dal lunedì al sabato dalle 15.30 alle 20.00
  • Cinema Teatro Alcione, via Verdi 20 in orario di proiezioni, tel. 0458400848
  • Box Office, via Pallone 16 tel. 0458011154, www.boxofficelive.it
  • Circuito Geticket, elenco punti vendita su www.geticket.it
  • Sportelli Unicredit, elenco sportelli abilitati su www.geticket.it
  • on line su www.geticket.it e tramite call center al nr.848002008

Su proposta dell’Associazione disMappa e con la collaborazione del Comune di Verona, il Teatro
Nuovo (tra i primi a sottoscrivere il MANIFESTO DEI TEATRI ACCESSIBILI) promuove le proprie attività
artistiche e culturali rendendo più semplice la partecipazione del pubblico con disabilità. Per la
rassegna vale la tariffa TEATRI 10 E LODE: 10 euro per carrozzina e posto di platea, 20 euro se i posti da
occupare sono due.

 

PREZZI

platea – 26,00 euro

balconata – 23,00 euro

galleria – 15,00 euro

seconda galleria – 10,00 euro

 

INFORMAZIONI

tel. 0458006100 www.ilgrandeteatro.comune.verona.it 
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INSTAGRAM teatronuovoverona