FIRST REFORMED

(Id., USA, 2017, 113’)

Regia: Paul Schrader
Sceneggiatura: Paul Schrader
Fotografia: Alexander Dynan
Montaggio: Benjamin Rodriguez Jr.
Musica: Lustmord (Brian Williams)
Interpreti: Ethan Hawke (Reverendo Ernst Toller), Amanda Seyfried (Mary Mansana), Cedric Kyles (Pastore Jeffers), Victoria Hill (Esther), Philip Ettinger (Michael Mansana), Michael Gaston (Edward Balq), Bill Hoag (John Elder)

Se, a proposito di Taxi Driver (1976), Martin Scorsese ha dichiarato varie volte il proprio debito nei confronti de Il diario di un curato di campagna (1951), cosa accadrebbe se Paul Schrader (che di Taxi Driver è stato lo sceneggiatore,
oltre che il regista di film come American Gigolo, 1980, e Affliction, 1997) reinterpretasse a modo suo il capolavoro
di Robert Bresson, ambientandolo nella New York contemporanea e mescolandolo a Ordet di Carl Theodor Dreyer
(1955), a Luci d’inverno di Ingmar Bergman (1963) e a Sacrificio di Andrej Tarkovskij (1986)?
La risposta è First Reformed, dolente e potente apologo (in bilico fra speranza e disperazione, fede ed ecologia, cinismo e spiritualità) costruito sul reverendo Ernst Toller, ruolo per cui Schrader ha subito voluto Ethan Hawke, perché (oltre a ricordargli Montgomery Cliff in Io confesso di Alfred Hitchcock, 1953) “quando hai un personaggio travagliato non cerchi un attore che sappia mettere in scena il tormento, ne cerchi uno che ce l’abbia scritto in faccia: Ethan è così.”
Pur essendo dilaniato nel cuore dalla morte del figlio (della quale si sente responsabile), nell’animo da una profonda
crisi religiosa e nel corpo dal cancro che lo sta divorando, il reverendo accetta di aiutare Mary, una giovane parrocchiana incinta che il marito vorrebbe spingere ad abortire, in quanto certo che, in un mondo prossimo alla fine, la vita non abbia futuro. Ma quel semplice dovere pastorale porta Toller a rivedere radicalmente le proprie scelte.