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La visita inizia nel  colonnato dove è collocata la statua di  Renato Simoni (1875-1952), illustre critico teatrale, commediografo e regista veronese. Dal colonnato, i nobili che arrivano con la carrozza, potevano accedere comodamente in teatro senza bagnarsi in caso di pioggia. Come i nobili di allora, si entra in teatro attraverso il corridoio dove sono esposte vecchie locandine di spettacoli. Dal corridoio si passa nel foyer e da lì in platea che ha la struttura di una tipica sala all’italiana.

Il Foglio di Verona del 14 settembre 1846 così riferisce dell’inaugurazione del teatro avvenuta due sere prima: «Il Teatro Nuovo appena ora costruito nella nostra Piazza Navona, fu aperto per la prima volta l’altra sera. Le convenienze di un nuovo teatro volevano che se ne facesse l’apertura con un’opera nuova o almeno non mai udita a Verona e quindi principalmente a questo riguardo, la scelta cadde sull’Attila».

L’edificio fu  ampliato e rimaneggiato in varie occasioni: nel 1860/61, nel 1909/14 e soprattutto nel 1931 con  la costruzione del ridotto e del bar. Nel 1946/49 fu risistemato dopo le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale.
Per dare l’idea dell’ottima acustica del  teatro, l’attore che guida i visitatori invita una una persona a salire sul palco… e da lì parlare o, meglio ancora, a recitare qualcosa. Salterà all’occhio la grande pendenza del palco. Il teatro fu infatti concepito per la prosa, l’opera lirica e l’operetta, non per la danza. Questa pendenza faceva sì che le scene avessero un effetto prospettico molto pronunciato. La visita prosegue al piano dei palchi, dove è conservato un modello del Teatro Nuovo che rende conto delle dimensioni dell’intera struttura. Dal piano dei palchi si sale alle gallerie da dove è possibile osservare  da vicino l’orologio e il gigantesco lampadario. Da qui sarà possibile capire come si cala il lampadario per la manutenzione e per le pulizie e come si regola l’orologio che ovviamente è rigorosamente meccanico.
La visita prosegue sulla Terrazza di Giulietta che si affaccia sul Cortile della Casa di Giulietta e che offre una visione esclusiva ed emozionante del balcone più famoso al mondo. Da qui, della città di Verona – presente in ben tre opere shakespeariane, in Romeo e Giulietta, nella Bisbetica domata e nei Due gentiluomini di Verona – vi sembrerà di sentirne  pulsare il cuore, di coglierne tutta l’essenza. Dalla terrazza si scende nel Piccolo Teatro di Giulietta, un autentico gioiello, un piccolo “teatro nel teatro” che ospita conferenze, incontri letterari, mostre e spettacoli teatrali, e dove si svolgono le lezioni della scuola di teatro del Teatro Nuovo di Verona. Compatibilmente con le attività del teatro, la visita può comprendere anche  le quinte e i camerini. 

E poi… il fantasma. Perché un teatro ottocentesco, se non ha il fantasma, che teatro è?