Spettacolo itinerante con partenza dal Piccolo Teatro di Giulietta

da WILLIAM SHAKESPEARE

adattamento e regia Paolo Valerio

debutto: Cortile della Casa di Giulietta, luglio 1989

Regia di Paolo Valerio
ripresa da Enzo Forleo
Giulietta: Maria Canal
Romeo: Matteo Bianchi
Mercuzio – Narratore in italiano: Alessandro Dinuzzi
Mercuzio – Narratore in inglese: Giulio Macrì
costumi di Chiara Defant

Un’originale messa in scena del capolavoro di Shakespeare, che incanta, commuove, affascina e seduce. Gli spettatori si specchiano, identificandosi, nei due protagonisti; l’intensa interpretazione e la particolarità della regia, fanno emergere la forza immortale dell’amore contrastato e avvicinano la storia al cuore del pubblico.
La magia del centro storico di Verona, il fascino delle sue piazze e dei suoi palazzi, sono protagonisti dello spettacolo assieme alla forza immortale dell’amore di Romeo e Giulietta. Verona diventa quindi, palcoscenico ideale e gli spettatori, presi per mano dai protagonisti, vengono accompagnati attraverso una sintesi del capolavoro di Shakespeare che continua ad incantare, toccando il cuore di tutti.

“Romeo e Giulietta è un testo immortale, e in questo allestimento,  portato in scena nella sua cornice ideale continuerà sempre a emozionare  e far innamorare dell’Amore, di Shakespeare e del Teatro.”

Paolo Valerio

La storia dello spettacolo

Lo spettacolo, nato nel 1989 con la regia di Paolo Valerio, è diventato negli anni un appuntamento immancabile, ottenendo sempre più successo di pubblico, sia italiano che internazionale.

1989: Allestimento del primo Romeo e Giulietta alla Casa di Giulietta
1997: Romeo e Giulietta alla Tomba di Giulietta
1993: Romeo e Giulietta al Mastio di Castelvecchio
1995: Romeo e Giulietta, spettacolo itinerante
2006: Debutto del nuovo allestimento Romeo e Giulietta al Teatro Nuovo
dal 2015 ad oggi – lo spettacolo viene portato in scena in un nuovo allestimento in doppia lingua

“Di storie d’amore finite male, per dissidi familiari, per circostanze avverse, per beffardi del caso, sono piene le più ingiallite cronache di qualsiasi luogo. Ma, pur essendo spesso ben più documentabili di questa, non importano più a nessuno: di fatto sono storie morte, che il tempo ha sepolto giustamente nei propri archivi sterminati. Giulietta e Romeo sono invece vivi e reali: il genio di Shakespeare ha conferito loro una sorta di tridimensionalità, più che sufficiente a giustificare, per ragioni di pietas assai prima che per motivi turistici, il desiderio di collocarli in luoghi altrettanto tridimensionali, di immettere insomma nella Verona della realtà, la Verona della Poesia”.                                                                                                   Ettore Capriolo