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21 marzo ore 19.00 Piccolo Teatro Giulietta (Foyer del Teatro Nuovo)

Il sesto appuntamento di Lettere d’amore dedicato al carteggio Celan – Bachmann per la giornata della poesia 2019

La rassegna Lettere d’amore torna con una coppia di poeti grandi e fragili, vissuti quasi sull’orlo del silenzio: Ingeborg Bachmann e Paul Celan.

Non è casuale la scelta di questi autori: la loro parola alta e difficile è sembrata il miglior modo per celebrare al Teatro Nuovo  il 21 marzo la Giornata Mondiale della Poesia.

E tante poesie sono presenti infatti all’interno delle lettere, anzi proprio con una di esse (Egitto) inizia la corrispondenza tra i due che avevano  già vissuto, nella realtà, sei settimane di passione appena conosciutisi a Vienna,  nel 1948.

La ventunenne austriaca ed esordiente Bachmann incontra infatti a una cena il già famoso e ventisettenne Celan, giunto da poco in Francia. Passano sei settimane di idillio, poi si separano. La prima lettera del carteggio è di alcuni mesi dopo: lenti, infatti, saranno gli scambi epistolari, con lunghe pause, a dimostrare che per entrambi il tempo e lo spazio, la parola ed il silenzio  hanno una dimensione peculiare nella loro esistenza interiore. Una rarefazione che, come rivela  in una missiva la Bachmann, non è fatta di  spazi vuoti: “Dimentico di scriverti dopo aver parlato per ore con te, come una disperata”. Essa è  un lungo, continuo  dialogo tra menti lontane che non sempre trova traccia sul foglio, ove il  “tra le righe” per i poeti ha il medesimo valore del detto.

E’ spazio anche per malintesi e incomprensioni, dubbi e sì, per i  sogni di soluzioni che non verranno mai.

Ci saranno due incontri importanti: uno  nel ’52 e un ritorno di fiamma nel ’57, quando ormai entrambi avevano altri compagni di vita e la certezza che una convivenza tra loro sarebbe stata impossibile. Non l’amore. Che nasce nella realtà, ma non ha bisogno della realtà per esistere.

Entrambi di sensibilità acutissima, agitati ed abitati dal demone della follia che porterà alla malattia nervosa la Bachmann e Celan al suicidio nel 1970,  collegano missive e poesie, racconti e prose in un legame sotterraneo o evidentissimo, per quell’inevitabile gioco di specchi che rende intercambiabile agli scrittori la modalità comunicativa: essa è sempre fedele alla costruzione connaturata al proprio lavoro e all’educazione dello sguardo sul mondo. (Rossana Valier)

 

Accompagnata da musica e video proiezione la lettura si terrà giovedì 21 marzo  2019 alle ore 19 presso il Foyer del Teatro Nuovo (Teatro di Giulietta)

Letture a cura di Rossana Valier e Paolo Valerio

Introduce Isolde Schiffermüller, Università di Verona

In collaborazione con Juliet Club  e con il sostegno dell’Università di Verona Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere

 

[email protected]

 

Ingresso € 3.00