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10-11-12-13-14-15 dicembre

regia Fabio Grossi

Informazioni / cast
di Giuseppe Patroni Griffi
con LEO GULLOTTA
con  EUGENIO FRANCESCHINI e le apparizioni di  SERGIO MASCHERPA e ANDREA GIULIANO
Teatro Eliseo

video LUCA SCARZELLA – musiche GERMANO MAZZOCCHETTI  – disegno luci UMILE VAINIERI – risoluzione scenica LUCA FILACI – disegno audio FRANCO PATIMO – regista assistente MIMMO VERDESCA

CONSIDERAZIONI DEL REGISTA

Raccontare in poche righe quelle che sono le progettualità di un regista che si confronta con un testo, non è mai cosa semplice. Certo è che, appena ci si predispone alla composizione, le parole escono facilmente davanti a soggetti così preziosi.

Il testo di questo nuovo progetto è PRIMA DEL SILENZIO di Giuseppe Patroni Griffi.

Non si può di certo negare che tra le parole di Patroni Griffi, le sensazioni, i concetti, i sentimenti, le provocazioni, sanno come esaltarsi e completarsi, e che il pensiero di trasporle è fluido e gratificante.

Scritto negli anni ’70, il testo risulta ancor vivo per tematiche e concetto .

La storia racconta le scelte, pur’ anche rivoluzionare per la casta che lo ha inglobato per tutta la sua vita precedente, di un uomo , del quale non ci viene fornito il nome. Probabilmente questo poco importa alla risoluzione della vicenda, a mio discernimento l’autore, ad arte e tramite l’espediente, ha voluto rendere universale la faccenda.

Quello che leggo, con gli occhi di un uomo che vive il XXI secolo, Era questa di grande modernità, dove la comunicazione, attraverso apparati di nuova costruzione, è molto più facile ed immediata, fa sì che intraveda e consideri, attraverso il protagonista, un disagio sociale legato soprattutto alla comunicazione della parola scritta, della Poesia. Fantastica la scena finale dell’opera, dove il nostro LUI, circondato da pagine di libri, afferra “la parola” che gli svolazza attorno, in una ideale caduta libera, declamandone la realtà, in essa contenuta.

Ma per arrivare a questa, il travaglio assume le fattezze di un incubo, con l’apparizione dei fantasmi della sua vita: la famiglia, affrontata attraverso il personaggio de LA MOGLIE , come un’entità vorace e ricattatoria: la casta, rappresentata dal personaggio de IL FIGLIO, con i suoi orpelli e contributi piccolo borghesi; il dovere,  materializzatosi attraverso il personaggio del CAMERIERE,  che coartizzante,  attraverso il senso di colpa, costringe e castra.

L’unica vicenda che realizza e tranquillizza il protagonista è quella che vive, nel suo contemporaneo, con IL RAGAZZO . Questa , pur’ anche vampireggiante, è linfa pura e vivificante durante l’incubo che egli vive. Ma anch’essa terminerà, come conclude la vita di un uomo, il quale abbandonato dai suoi stimoli si richiude nella sfera della parola, come ultima spiaggia di un inevitabile tramonto che chiuderà un percorso permeato dalla Poesia con la Poesia stessa.

Il Nostro spettacolo si svolgerà attraverso la presenza in scena del protagonista e del suo co-protagonista, mentre  gli autori del percorso sensoriale del Nostro LUI, assumeranno essenza digitale: appartenendo la Nostra rappresentazione ad un’era atta al virtuale, anche l’incubo assume la forma d’un etere affollato di ricordi, passioni, depressioni e angosce.

Tutti i Nostri, vestiranno l’essenzialità del ruolo: un Uomo, durante la considerazione della sua vita, abbandona orpelli, inventati per giustificare realtà distorte.

Un racconto tecnologico per una sensazione assoluta.

Ma la Poesia avrà sempre e comunque la sua centralità vivificante.FG

LEO GULLOTTA – l’interprete

Diviso tra teatro, cinema, varietà e fiction televisiva, la caratteristica più immediata nell’arte di Leo Gullotta è la poliedricità, vissuta come moltiplicazione espressiva.

Essa non è solo frutto di una padronanza tecnica formidabile o di naturale predisposizione ad affrontare diversi codici interpretativi, è anche il risultato di una vera e propria scelta di vita, di una curiosità inesauribile per le varie esperienze dello spettacolo, di una generosità umana e professionale che lo porta a superare i confini delle specializzazioni e delle formule e a frequentare piuttosto i territori delle contaminazioni.

Senza indulgere a snobistiche classifiche di merito, il varietà televisivo, il cabaret, la pubblicità e il doppiaggio sono stati per Leo Gullotta impegni artistici da affrontare con l’altrettanta serietà dei film di Giuseppe Tornatore, Nanni Loy, Ricky Tognazzi, Maurizio Zaccaro o il grande teatro di prosa di Luigi Pirandello, William Shakespeare, fino a Giuseppe Patroni Griffi, diretto da Fabio Grossi, collezionando negli anni grandi successi al botteghino e numerosi e prestigiosi premi, dai tre David di Donatello ai quattro Nastri d’argento, senza dimenticare tra i tanti altri, il premio Flaiano per il teatro e il premio De Sica alla carriera. Riconoscimenti meritati, in una carriera lunga 53 anni, vissuta con vigile intelligenza, senza tradire frenesie e ansie di successo, ma con una simpatia umana e una voglia di esserci e regalare emozioni, che non accennano a diminuire.

FABIO GROSSI – il regista

Debutta come attore in teatro nel 1977, lavorando in seguito, in cinema, televisione, radio, passando per il doppiaggio e la pubblicità. Ha collaborato con alcuni dei più importanti registi italiani: in teatro da Ronconi a Puecher, da Fenoglio a Nanni a Navello, in cinema da Nanni Loy a Paolo Sorrentino, fino a Renzo Martinelli. Negli ultimi anni, pur continuando la professione d’attore, i suoi interessi si sono rivolti alla drammaturgia e alla regia teatrale, firmando, dal 2004, numerosi spettacoli di prosa di grande successo di pubblico. Con l’antesignano “Prima della Guerra”, ricordiamo “L’Uomo, la Bestia e la Virtù” e “Il piacere dell’onestà” di Luigi Pirandello, interpretati da Leo Gullotta e prodotti dal Teatro Eliseo di Roma, e “La Commedia degli Errori” di William Shakespeare al Globe Theatre di Villa Borghese, sotto la direzione artistica di Gigi Proietti. Negli anni a seguire, saranno ancora due commedie shakespeariane a regalargli nuovi grandi successi. Firma la regia de “Le Allegre Comari di Windsor” e “Sogno di una Notte di Mezza Estate”, che vedono sempre Leo Gullotta nelle vesti di grande interprete protagonista. Importante e proficua è anche la sua attività di drammaturgo: “Ecce Homo”, “Figlio di madre vedova”, “In ogni vita la pioggia deve cadere”, “Gender Gangup Here”, “Lapilli” e “L’enigma dell’amore”, sono alcuni dei testi da lui scritti e poi portati in scena. L’ultimo grande progetto che lo vede impegnato è “Prima del silenzio” di Giuseppe Patroni Griffi, che inaugurerà la stagione 2013/2014 del Teatro Eliseo con protagonista Leo Gullotta. Infine, è ideatore e regista di un film-documentario, di prossima uscita, intitolato “Un sogno in Sicilia”, che affronta, attraverso le esperienze di quattro giovani attori, l’attuale situazione artistica/occupazionale giovanile.