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4 dicembre ore 18.00 / Piccolo Teatro di Giulietta

NELLA RETE. SULLA VITA DI AARON SWARTZ

Scritto, diretto e interpretato da Francesca Botti

Aaron Swartz nasce a Highland Park nel 1986.
Programmatore di computer, imprenditore, scrittore, attivista politico e sostenitore del pensiero “free software”, è famoso per la sua battaglia per il libero accesso alla conoscenza online e contro ogni tipo di corruzione. Muore suicida a 26 anni. Aaron Swartz amava leggere, imparare e insegnare. Non si sentiva a suo agio nel sistema scolastico e ben presto nemmeno nel business imprenditoriale. Per queste ragioni, rinuncia alla start up e si indirizza verso l’attivismo politico.
“Nel 2011 Swartz viene incastrato mentre tenta di “liberare” documenti accademici del Massachusetts Institute of Technology. Da allora comincia per lui l’incubo di tribunali, pene esemplari e risarcimenti inaccessibili . Il governo americano avvia una dura battaglia legale contro il ragazzo. “Rubare è rubare”, disse all’epoca la procuratrice del Massachusetts Carmen Ortiz.” (Cit. un articolo di Repubblica – 2016) Secondo Swartz invece l’informazione per tutti non è un furto ma un diritto. Da questi presupposti inizia una vicenda legale che, senza arrivare ad un processo, vedrà come triste epilogo la sua morte per suicidio.

La cosa che colpisce nella storia di Aaron Swartz è la sua età; come Antigone, fragile e potente al tempo stesso, simbolo di tutte le disobbedienze, in lui abita quel sentimento rivoluzionario che spesso è dell’età giovanile: la consapevolezza che il mondo così com’è non ci piace, non va bene e la sensazione che si può cambiare con il nostro agire e pensare quotidiano. E come Antigone, il cui suicidio diventa nella tragedia omonima un atto necessario, così per Aaron il suicidio non è solo la degenerazione di un malessere esistenziale ma anche il rifiuto di accettare un patteggiamento della pena, e dunque confermare una colpevolezza, e un estremo atto rivoluzionario che porterà alla modifica della vecchia legge sulle frodi e gli abusi informatici su cui si basava l’accusa (The Computer Fraud and Abuse Act, del 1986 – USA)

Posto unico € 10

Info biglietteria:

Teatro Nuovo – dal lunedì al sabato 15.30/19.30

Boxoffice www.boxol.it

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