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6 dicembre ore 21

Piccolo Teatro di Giulietta

 

LEVIATANO di Riccardo Tabilio

Con Giulio Forges DavanzatiAlessia Sorbello e Andrea Trovato

Regia di Marco Di Stefano

Dramaturg Chiara Boscaro

Disegno Luci Enzo Biscardi

Tecnico Luci Marcello Seregni

Video Antonio Simone Giansanti

Preparazione musicale M° Attilio Costa

Assistente alla regia Cristina Campochiaro

Collaborazione Compagnia Carmentalia e La Confraternita del Chianti

Produzione NdN, MaMiMò Teatro Piccolo OrologioTeatro Stabile di VeronaTeatro Libero Palermo

Con il supporto di IDRA Teatro teatro bottega degli apocrifi TRAC Residenze Teatrali Compagnia Dracma

 

“𝑁𝑜𝑛 𝑏𝑎𝑠𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑢𝑝𝑖𝑑𝑖𝑡𝑎̀, 𝑐ℎ𝑒𝑐𝑐ℎ𝑒́ 𝑛𝑒 𝑑𝑖𝑐𝑎𝑛𝑜 𝐷𝑢𝑛𝑛𝑖𝑛𝑔 𝑒 𝐾𝑟𝑢𝑔𝑒𝑟… 𝑁𝑜𝑛 𝑏𝑎𝑠𝑡𝑎 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑢𝑝𝑖𝑑𝑖𝑡𝑎̀…”

 

Nel 1995 la polizia di Pittsburgh, Pennsylvania, si presenta a casa di McArthur Wheeler per arrestarlo: McArthur Wheeler, 44 anni, incensurato – un metro e sessantotto per 128 chili – è stato riconosciuto colpevole di rapina aggravata ai danni di due banche. Apre la porta agli agenti e sbianca: «Com’è possibile? Ma io avevo in faccia il succo di limone.» Il succo di limone… Gli inquirenti si scambiano uno sguardo. Il succo di limone, ossia… il succo dell’invisibilità? Il caso di un rapinatore improvvisato che, suggestionato da un esperimento con l’inchiostro simpatico, si strizza un limone in faccia e poi assalta due banche finisce in mano a due studiosi di psicologia sociale, David Dunning e Justin Kruger. Il caso Wheeler diventa lo spunto per una «teoria della stupidità»: il cosiddetto Effetto Dunning-Kruger. La ricerca viene pubblicata, ha un enorme successo e consegna al mondo l’archetipo mitologico degli stupidi: McArthur Wheeler, appunto. Leviatano parte da qui, da questa storia di cronaca degli anni ’90, e la racconta a partire dalle fonti giornalistiche e accademiche. La insegue e la interpreta, affondando lo sguardo nella stupidità – motore potente della Storia – e nelle sue origini. Come il romanzo di Paul Auster a cui Leviatano deve il suo titolo, compie una ricostruzione, ricercando in essa – la storia di un uomo solo tra le rovine dell’America post-industriale – in controluce, la filigrana del mondo contemporaneo.

 

Riccardo Tabilio

 

Tre microfoni. Due chitarre. Un distorsore.

Tre attori, musicisti, performer.

Leviatano è un racconto profondamente radicato negli anni ’90, decennio del grunge, neo punk e brit pop: la musica con cui siamo cresciuti noi. Ed è proprio grazie a questa musica – interpretata dal vivo dagli attori – che prende vita uno spettacolo che mescola realtà e finzione, anni ’90 e contemporaneità, teatro e concerto.

Leviatano è uno spettacolo rock. Da vedere, ascoltare e ballare.

Leviatano nasce dall’immaginario della nostra adolescenza, piena di sogni e fallimenti. Un’adolescenza difficile, come tutte le adolescenze, ma anche molto divertente. Siamo partiti da noi, dal nostro vissuto, per indagare le infinite risorse della stupidità umana.

Beh, non è stato difficile.

Compagnia Carmentalia e La Confraternita del Chianti

 

Biglietti

Intero 15 € + 1

Ridotto 10 € + 1 (abbonati Il Grande Teatro e Divertiamoci a Teatro)

Scuola Teatro 5 €

ESU 3 €

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