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16-17-18-19-20-21 gennaio / Teatro Nuovo

con Stefano Accorsi
Informazioni / cast
Stefano Accorsi

FAVOLA DEL PRINCIPE CHE NON SAPEVA AMARE

liberamente tratto da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile

con (in o.a.)
Silvia Ajelli, Silvia Briozzo, Gabriele Duma, Mariano Nieddu, Marilia Testa

adattamento teatrale e regia Marco Baliani

drammaturgia Maria Maglietta
scene e costumi Carlo Sala
musiche Mirto Baliani
luci Luca Barbati

assistente scene Branislav Dimov
assistente costumi Mauro Torchio
realizzazione scene e costumi:
Scuola di Scenografia dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino

NOTIZIE IN RILIEVO

Dopo essere stato soldato mercenario della Serenissima e avere soggiornato presso i Gonzaga, Giambattista Basile (Napoli, 1575-1632) torna nel Regno di Napoli dove diventa governatore di alcuni feudi.
Nel 1604 inizia la sua produzione letteraria con opere in italiano e altre in dialetto napoletano. Con le prime, poemetti e liriche di stampo marinistico. non si solleva dai gusti dell’epoca. Con le seconde, pubblicate postume, entra nella storia della letteratura.
Due i suoi capolavori postumi firmati con lo pseudonimo anagrammatico Gian Alesio Abbattutis: Le muse napolitane (1635) e Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de’ peccerille (1634-36) più noto come Pentamerone. Considerato da Benedetto Croce il “più bel libro barocco italiano”, il Pentamerone fu fonte d’ispirazione per i fratelli Grimm, Charles Perrault e Ludwig Tieck. L’opera consta di cinquanta fiabe ed è contraddistinta dal sapiente dosaggio di elementi della cultura letteraria e della fantasia popolare con abbondanza di metafore, similitudini e invenzioni lessicali. Lo spettacolo, firmato da Marco Baliani, chiude la trilogia Grandi italiani iniziata col Decameron del Boccaccio e proseguita con l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto. Una trilogia contraddistinta dalla felicissima abbinata Baliani-Accorsi, entrambi entusiasti assertori della bellezza italiana, nell’arte quanto nella letteratura.
«Portare in teatro la lingua di tre grandi italiani, Boccaccio, Ariosto, e per ultimo il Basile, sfidando la complessità delle loro opere, ci fa scoprire – sottolinea Baliani – quanto ancora possiamo nutrirci delle loro invenzioni, dei loro azzardi, delle loro intuizioni. E ci ricorda, con l’arte della scena, che la bellezza delle loro creazioni è un tesoro inestinguibile, a doppio filo legato a quell’altra beltà che sono il nostro paesaggio e le nostre opere d’arte».
Le fiabe del Pentamerone hanno una “cornice narrativa” che fa da substrato alle altre quarantanove. La “cornice”, con cui inizia e si conclude il libro, narra di Zoza, una principessa sempre triste che un giorno scoppia a ridere vedendo una vecchia cadere. La vecchia si vendica con una maledizione: Zoza potrà sposarsi solo con Taddeo, un principe dormiente che si sveglierà soltanto se una fanciulla riempierà in tre giorni un’anfora con le sue lacrime. Zoza inizia l’impresa. Quando l’anfora è quasi colma, cade stremata e si addormenta. Una schiava conclude l’impresa, riesce a svegliare il principe, e lui la sposa. Zoza invoglia la schiava ad ascoltare fiabe e dà l’incarico a dieci vecchie di narrarne una al giorno, per cinque giorni. Alla fine Zoza si sostituisce a una delle vecchie e racconta la propria storia come ultima novella. Il principe viene a conoscenza dell’inganno, condanna a morte la schiava e sposa Zoza. Tanti, nelle quarantanove fiabe, i principi: dal principe che s’innamora di una mortella a quello che libera Petrosilla da un’orca, dal principe salvato da Nella a quello che si burla di Viola, dal principe che cattura un’orsa che poi si rivela una donna a quello protagonista della Colomba, dal principe suicida per la morte di Renza a quello catturato dal Gran Turco, dal principe morso da un’oca che
non lo molla più a Cariuccio della fiaba La Sapia.

Giovedì 18 gennaio alle ore 17.00 al Teatro Nuovo gli attori incontrano il pubblico.
Conduce l’incontro, organizzato in collaborazione col gruppo di ricerca Skenè
dell’Università di Verona, Silvia Bigliazzi.
INGRESSO LIBERO

BIGLIETTI PER SINGOLI SPETTACOLI in vendita dal 2 novembre:

  • Teatro Nuovo, piazza Viviani 10 tel. 0458006100 dal lunedì al sabato, ore 15.30-20.00
  • Cinema Teatro Alcione, via Verdi 20 in orario di proiezioni, tel. 0458400848
  • Box Office, via Pallone 16 tel. 0458011154, www.boxofficelive.it
  • Circuito Geticket
  • Sportelli Unicredit Banca abilitati, tel. 800323285, call center 848002008
  • on line su www.geticket.it

Informazioni

Tel. 0458006100
www.ilgrandeteatro.comune.verona.it
www.teatronuovoverona.it

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